La gommalacca

la gommalacca, la "plastica naturale"

La gommalacca, anche detta "plastica naturale", è una sostanza organica secreta da un insetto della famiglia degli emitteri, indispensabile a questo piccolo animale per ancorarsi alla corteccia degli alberi, difendersi dagli attacchi di altri animali e dagli agenti atmosferici. La gommalacca ha una struttura molecolare simile a quella di altri polimeri sintetici, è modellabile a caldo e una volta solidificata si può nuovamente sciogliere per assumere la forma desiderata. In natura si presenta in scaglie o globuli color bruno giallognolo, si scioglie facilmente in alcool e una volta filtrata, è pronta per essere utilizzata. Questo materiale fin dai tempi più antichi veniva usato per riparare le crepe dei mobili in legno, chiudere i pori della fibra lignea o per costruire piccoli oggetti e, visto che la gommalacca è commestibile, anche per utensili ad uso alimentare e apparecchi per i denti.
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La gommalacca per il restauro del legno

mobilio anticoAncora oggi la gommalacca è un materiale privilegiato per la cura e il restauro del legno, per riempire profonde fessurazioni o fori, lucidarne e rinnovarne la superficie. Poichè entrambi sono materiali naturali, il risultato è formidabile: le venature e il colore del legno vengono enfatizzati e la gommalacca, formando una pellicola protettiva, rende gli oggetti quasi come nuovi. Tuttavia la gommalacca è solubile in alcuni solventi organici e non è completamente idrorepellente all'acqua, quindi se trattate un mobile con gommalacca, dovete comunque evitare il continuo e abbondante contatto con i liquidi in genere e l'umidità – e, naturalmente - con le fonti di calore, data la sua termoplasticità. Se dovete restaurare un mobile antico, la gommalacca è l'ideale, perché preserva e "cristallizza" l'aspetto vissuto del materiale, mettendone però in risalto le qualità estetiche offuscate dal tempo e l'usura.

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Lucidare e riempire i pori del legno con la gommalacca

gommalacca in soluzione liquidaRispetto alle altre vernici sintetiche, la gommalacca dona un effetto più naturale e gradevole al legno, ma utilizzarla non è semplicissimo, né tanto meno veloce: richiede pazienza e una buona manualità. Per lucidare una superficie in legno vi occorre della gommalacca in scaglie da sciogliere in alcool etilico (due litri per 100 grammi di gommalacca). Prima di lucidare è necessario intervenire per riempire i pori del legno: spolverate accuratamente la superficie con un tampone intriso di polvere finissima di pietra pomice, insistendo sulle irregolarità, per poi passare un altro tampone intriso di gommalacca, esercitando forte pressione sul legno con dei movimenti circolari. Questo passaggio precedente alla lucidatura è chiamato pomiciatura, e va eseguito affinché in controluce, la superficie del legno non appaia perfettamente liscia.


Fase finale della lucidatura con gommalacca

un mobile antico, ideale da trattare con gommalacca Arriva a questo punto la fase della lucidatura: intingete il tampone nella soluzione di gommalacca e strizzatelo fino a renderlo non gocciolante. Passate il tampone sul legno con movimenti precisi,veloci e alternati (circolari e lineari), facendo attenzione a non soffermarvi due volte sulla stessa porzione di legno già precedentemente imbibita di gommalacca e non ancora asciutta, altrimenti si potrebbero formare delle bruciature, cioè imperfezioni difficili da correggere. Tra una mano e l'altra di lucidatura fate passare un giorno, e in caso di errori, correte ai ripari raschiando delicatamente la superficie con lana d'acciaio. Ultimate il lavoro diminuendo progressivamente la concentrazione di gommalacca, unendola magari a dell'olio o della cera specifici, per donare lucentezza al legno. Se siete alle prime armi è comunque sconsigliato fare il lavoro senza l'aiuto di un bravo artigiano, che vi aiuterà ad avere l'esperienza necessaria per ottenere risultati eccellenti.




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