Ortensia rampicante
L'ortensia, è una pianta rampicante, che sviluppa delle radici aeree, che arrampicano in altezza su sostegni specifici, creando una sorta di parete d'erba e fiori. Quando alla pianta viene a mancare un sostegno a cui potersi intrecciare, la caratterizzazione del suo andamento diventa strisciante: le radici affondano profondamente nel terreno, e la pianta fa piovere le sue foglie ed i suoi fiori in modo leggero e delicato. L'ortensia ha uno sviluppo lento e pausato, che si accompagna ad una longevità sicura. La pianta cresce per circa dieci metri di altezza, per cui si adatta a location antiche, a giardini e a grandi spazi. L'ortensia è una pianta orientale, con origini giapponesi: ha avuto diffusione anche nel continente europeo, e in quello americano, per la sua bellezza singolare, che la distingue dalle altre piante. I suoi rami penduli e verdi, sono morbidi e delicati, e su di essi, spuntano foglie lucide, di un verde brillante, e bianchi fiori carnosi, che si susseguono in prospettiva scalare, riempiendo tutto lo spazio che la pianta va ad occupare. Il terreno ideale per la coltivazione delle ortensie, è un terreno ben drenato, ricco di humus, dunque particolarmente fertile e soffice. Le ortensie, necessitano di un clima temperato, mite, e fresco. Mal sopportano le temperature rigide, per cui vanno coltivate esclusivamente in zone dove la temperatura raggiunge standard minimi sempre al di sopra dello zero. Il periodo ideale per la coltivazione delle ortensie, coincide con la primavera e l'autunno, periodi in cui la temperatura risulta essere più dolce. L'ortensia può essere piantata in vaso, come all'aperto: in entrambi i casi, il terreno dovrà essere preparato adeguatamente, cospargendo il fondo del terreno o del vaso con della ghiaia; su questa dovrà essere versato lo stallatico maturo, che servirà ad umidificare e a rendere fertile il terreno. Il terriccio dovrà coprire la arte superficiale, cosi da non far toccare le radici con il letame. L'operazione, viene conclusa con la pressatura del terreno che viene seguita da un'innaffiatura leggera che serve a compattare e ad irrigare il terreno. L'ortensia, è una pianta che tende ad adattarsi facilmente a diversi tipi di climi e di ambienti; le sue esigenze sono ridotte ai minimi termini, e sono inerenti alle tecniche colturali di base. L'ortensia non richiede una quantità cospicua di innaffiature, sopratutto se viene coltivata in piena terra, dove il terreno si conserva leggero, morbido e fresco. Le innaffiature vanno regolate in relazione al terreno: questo deve risultare perfettamente asciutto, in caso contrario, su di esso si formeranno ristagni idrici, che tenderanno ad attirare mosche, insetti, e funghi. Se la rampicante viene coltivata in luoghi dove il tasso di piovosità è alto, le innaffiature, dovranno limitarsi; in inverno per esempio, e anche durante la stagione autunnale, periodo in cui le piogge tendono naturalmente ad aumentare, le innaffiature dovranno essere ridotte, mentre durante i periodi caldi, potranno aumentare. Le ortensie necessitano di pacciamatura, se il clima si presenta particolarmente freddo: il terreno in questo caso, dovrà essere coperto con paglia, fieno, foglie e tessuti. La potatura dell'ortensia, avviene generalmente durante la stagione invernale: vanno eliminati i rami secchi e avizziti, privi di fiori. La potatura va eseguita sempre con tronchesi disinfettate, che non lascino ferite. L'ortensia può moltiplicarsi sia per seme che per propaggine che per talea. Solitamente è la moltiplicazione per talea, l'opzione maggiormente gettonata, sia per comodità che per velocità di riproduzione. Le patologie che possono attaccare la pianta, sono quelle causate da cocciniglie, afidi, parassiti. Alcuni possono essere rimossi manualmente, mengre altri, vanno eliminati con pesticidi e fungicidi. Il modo migliore per prevenire l'attacco di questi parassiti è non sfrangiar i rami durante la potatura. Gli insetti potrebbero trovare un lasciapassare per succhiare la linfa della pianta, provocandone la decadenza.
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