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I ravanelli, prediligono un clima mite, non eccessivamente afoso: la loro coltivazione si diffonde principalmente nelle zone mediterranee. La messa a dimora di questi ortaggi, va effettuata in una zona d’ombra, poichè l’esposizione diretta al sole, potrebbe comportare la secchezza del terreno e quindi compromettere lo sviluppo della pianta. Il ravanelli non palesano particolari esigenze in relazione alla tipologia di terreno, il loro grado di adattabilità è notevolmente alto; è necessario però che il terreno scelto per la messa a dimora, possegga delle caratteristiche specifiche: il suolo deve favorire il drenaggio fornendo costantemente acqua alle radici della pianta; inoltre sarà necessario concimarlo diverso tempo prima della messa a dimora. Per evitare la formazione di ristagni idrici, è consigliabile scegliere un terreno composto da sabbia, ghiaia e torba. La semina, va eseguita preferibilmente nei mesi invernali, spargendo gli stessi sul terreno, o scavando piccole buche a distanza. La crescita è molto rapida, infatti a distanza di quindici giorni circa dalla semina, spuntano le prime piantine; per questo motivo, sono necessarie diverse operazioni di diradamento.
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La coltivazione dei ravanelli, richiede attenzioni minime, quali innaffiatura, pacciamatura, diradamento, sarchiatura. Il terreno in cui vengono seminati o messi a dimora i ravanelli, va sarchiato con molta attenzione, liberandolo dalle erbe infestanti che potrebbero comprometterne la crescita. Oltre alla sarchiatura, vi sono altre operazioni che vanno eseguite con una certa frequenza: la pacciamatura del terreno, risulta essere necessaria per mantenere alta l’umidità del terreno: i ravanelli temono la siccità, per cui, è preferibile eseguire un controllo del terreno, affinchè esso si conservi costantemente umido. Le irrigazioni vanno effettuate frequentemente, ma senza eccedere: il quantitativo d’acqua non deve essere abbondante, per evitare la formazione di spiacevoli ristagni idrici. Se si desidera ottenere un raccolto di ravanelli piccanti, è preferibile ridurre la frequenza di irrigazioni. I ravanelli vengono raccolti a due mesi dalla semina, scavando con una piccola zappa attorno alla piantina, sempre prestando molta attenzione, affinchè non venga danneggiata.
I ravanelli, non sono vittime delle sole patologie fungine, legate spesso ad erronee pratiche colturali, ma subiscono spesso l’attacco di diverse altre malattie, causate dall’attacco di diverse specie di insetti: tra questi, il grillo talpa, la nottua, afidi, e diversi tipi di mosche. Questi attaccano le foglie, fino ad arrivare alle radici, rendendo la pianta non più commestibile. Le patologie fungine, come l’ernia, la poronospera, e la ruggine, sono causate dalla formazione di muffe, e possono essere sconfitte con specifici antifungini. I ravanelli hanno una grandezza molto limitata, e tendono ad adattarsi a diversi terreni ed ambienti, per cui, possono essere coltivati anche in vaso, o in orto, seguendo le stesse tecniche che vengono utilizzate per la messa a dimora in terra.
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