Coltivazione del cavolfiore

Coltivazione del cavolfiore

Il cavolfiore è una varietà del cavolo, una pianta appartenente alla famiglia delle Cruciferae, che hanno fior perfettamente simmetrici e molto particolari. Possiede proprietà benefiche ad ampio raggio: contiene zolfo, elemento naturale benefico per la pelle, il cui odore forte tende a sprigionarsi nell’aria durante la cottura. Il cavolfiore contiene vitamine ed oligoelementi, e rafforza le difese immunitarie, per cui risulta essere particolarmente indicato per combattere ulcere, dolori addominali, spasmi. Inoltre è un potente anti-tumorale. I fiori hanno una colorazione giallastra, mentre la parte commestibile, non corrisponde ad un frutto della pianta, ma ad un “ingrossamento” di una parte della pianta stessa. Il cavolfiore può assumere una colorazione bianca o verde a seconda della specie: alcuni tipi di cavolfiori, vanno messi a dimora nei semenzai a giugno e vengono poi raccolti ad aprile/maggio, mentre altri, vengono messi a dimora sempre a giugno, ma possono essere raccolti ad agosto. Nei mesi che intercorrono tra la semina ed il raccolto, la pianta, appena nata, dovrà essere trapiantata in terra, premurandosi che questa sia ben vangata, ossigenata e concimata. Il cavolfiore, predilige un clima fresco e ventilato, con temperature medie, che non scendano rasenti allo zero e che non salgano di contro oltre i venti gradi centigradi. La pianta di cavolfiore infatti, tende a soffrire notevolmente la siccità e l’afa, per cui, la sua coltivazione va avviata in zone prive di escursioni termiche. Il terreno ideale per il cavolfiore, è un terreno con un ph leggermente acido, che sia drenante, ben vangato e sempre fertile. Una tecnica naturale che favorisce la coltivazione del cavolfiore, è la messa a dimora della pianta nello stesso terreno di coltivazione dei fagioli: le leguminose infatti, tendono a rilasciare azoto, sostanza che rende fertile il terreno, che si stanzia al di sotto del substrato superficiale. A distanza di un anno, il terreno tenderà a conservare la sua fertilità per cui potrà essere nuovamente seminato. La concimazione va eseguita sempre prima della semina: si sparge sul terreno del letame maturo, circa cinque chili per metro quadro di terreno; la concimazione, solitamente è seguita da vangatura, e rastrellatura, due operazioni che smuovono il terreno e favoriscono l’ossigenazione. L’ultimo passaggio della concimazione, consiste nello spargere sul terreno farina di roccia. Il cavolfiore è una pianta complessa per quanto concerne la coltivazione, perché palesa diverse esigenze sia dal punto di vista climatico, che per quanto concerne il terreno, la concimazione, le innaffiature e tutte le altre operazioni apostrofate come pratiche colturali che ne influenzano la crescita. Se il cavolfiore viene attaccato da parassiti o agenti infestanti, sarà necessario eliminarli con alcool, o con lavaggi insistenti; inoltre, le innaffiature dovranno essere costanti e continue ma non dovranno causare ristagni idrici sul terreno. La concimazione deve avvenire sempre prima della semina. Il cavolfiore, a differenza di moltissime altre piante, può essere contagiato da diverse patologie come quelle crittogame, come l’alternariosi, la peronospora e l’ernia del cavolo. Sono tutte minacciose per lo sviluppo della pianta, infatti, le foglie tendono ad ingiallire, i fiori si seccano, il cavolfiore in sé marcisce e annerisce. Per tutelare la pianta da queste patologie, che ne causano la perdita del raccolto, è necessario eseguire tutte le pratiche colturali secondo uno schema rigido; Insetti come la mosca del cavolo, succhiano la linfa di questa pianta, rendendola non commestibile. Accade che una pianta infetta possa infettare anche altre piante, per cui, è necessario eliminare quelle contagiate. Inoltre è importante proteggere la pianta dagli sbalzi di temperatura che potrebbero portarla a seccare o anche a marcire. Se i rimedi preventivi, non risultano essere utili, diventa necessario l’utilizzo di antiparassitari. Questi però di contro, possono comunque danneggiare la pianta: per tutte queste motivazioni, il cavolfiore viene spesso coltivato in serra.
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