Tassello chimico

Come scegliere correttamente un tassello chimico

Prima di acquistare un tassello chimico è opportuno valutare alcuni aspetti che consentiranno un corretto dimensionamento degli elementi. Queste valutazioni saranno tanto più approfondite quanto più l’installazione del tassello inciderà sulla sicurezza del lavoro finito. Anche nel fissaggio dei lavori più semplici, tradizionalmente legati al fai da te, è fondamentale analizzare il materiale di supporto e cioè: la sua natura (calcestruzzo, pietra naturale, mattoni pieni o forati, blocchi di laterizio o cemento, cartongesso), il suo spessore, il numero e l’interasse dei tasselli, la loro posizione rispetto ai bordi del supporto, l’entità del carico che gli ancoranti dovranno sostenere, tenendo altresì presente che la portata dei tasselli in gruppo è inferiore alla somma delle portate di ognuno. Questi elementi guideranno la scelta dei tasselli più idonei.
Installazione barra filettata

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Le tipologie dei materiali di supporto per i tasselli chimici

Tassello chimico nel laterizio I materiali di supporto all'inserimento di un tassello chimico sono quelli normalmente utilizzati nell'edilizia abitativa e industriale. Tra i materiali più comuni, sicuramente, c'è il calcestruzzo. Qualunque sia l'elemento (pilastro, trave, parete, fondazione) è importante individuare l'eventuale presenza di segni di degrado visibili o di fessurazioni che possano ridurre la tenuta del tassello. Al contrario, un aspetto integro e compatto presuppone una buona resistenza a compressione del materiale, e ciò incide positivamente sulla tenuta nel tempo dell’ancorante. Inoltre, i tasselli chimici sono certamente da preferire a quelli meccanici, sia in presenza di blocchi in calcestruzzo cellulare, quando questi sono soggetti a carichi eccessivi, sia in presenza di mattoni forati in laterizio, accessoriati con una piccola rete di forma cilindrica inserita nel foro.

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Le tipologie dei tasselli chimici

Tassello chimico ad iniezione Il funzionamento del tassello chimico si basa sull’utilizzo di resine bi-componenti le quali induriscono rapidamente (polimerizzano) quando il catalizzatore entra in contatto con il reagente, rendendo solidale la barra di acciaio al materiale di supporto. Gli ancoranti chimici si classificano in: ad iniezione e a fiala; la loro distinzione è correlata alle diverse modalità di posa in opera delle resine. Nei primi vi è un contenitore a doppia camera con quantità determinate del catalizzatore e della resina. La miscela è iniettata nel foro e subito dopo inserita la barra. Nei sistemi a fiala vi sono degli involucri o fiale di vetro contenenti quantità determinate del catalizzatore, della resina e del filler. Inserendo la fiala nel foro e poi la barra, si otterrà la rottura dell’involucro e la reazione chimica.


Tassello chimico: Accorgimenti per una corretta installazione del tassello chimico

Capsule per ancoranti chimici Una corretta esecuzione del foro nel materiale di supporto è condizione fondamentale per la tenuta del tassello. Il foro non ovalizzato deve essere pulito; la sua mancata pulizia, consistente nella eliminazione dei detriti, riduce la capacità di penetrazione della resina e, quindi, la tenuta stessa del tassello. Prima della esecuzione dei fori è necessario rispettare le distanze tra i tasselli in quanto due tasselli posti troppo vicini non fornirebbero una tenuta doppia rispetto ad un singolo tassello. Solitamente gli interassi minimi tra i tasselli sono correlati a tre volte la profondità di ancoraggio e a due volte la distanza tra il tassello e il bordo del supporto. Il non rispetto delle prescrizioni indicate dal produttore comporta la riduzione della capacità portante degli stessi attraverso l’applicazione di coefficienti correttivi.



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