La carriola

Come è fatta la carriola

La forma di base di una carriola è più o meno stata sempre la stessa nel corso del tempo. Tecnicamente è una leva del secondo tipo. In genere è formata da: un vassoio profondo o una piattaforma, detta in genere cassone, che contiene il carico ed è montata su un telaio leggero; questo è costituito di materiale plastico oppure di lamiera in acciaio a seconda del tipo di materiale da trasportare e al fine di garantire la giusta resistenza a urti e a pressioni.

Una o due ruote, centrale o laterali, di solito di gomma, su cui poggia il telaio da una estremità.

Due manici, spesso ricoperti di materiale plastico o gommoso per una migliore impugnatura, i quali sono in pratica un prolungamento di due stanghe che sono collegate alla ruota e che costituiscono il suo telaio. Su queste stanghe sono fissati i supporti che consentono l'appoggio della carriola a terra i piedistalli che consentono di poggiarla evitando che si ribalti.

In base alla forma può assumere diverse denominazioni: c’è quella francese, austriaca, tedesca, olandese, americana, inglese, italiana e così via.

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Uso della carriola

Quando una carriola si trova in posizione di fermo, le gambe la tengono poggiata a terra. Quando invece la carriola si trova in movimento, l'utilizzatore solleva le sue gambe da terra, mediante i manici, e riesce a spingere o a tirare il carico, avendo il maggior peso che carica sulla ruota invece che nelle sue mani.

La carriola viene usata principalmente nell’edilizia dai muratori per trasportare materiali pesanti come il cemento, la malta, i mattoni o altri tipi di materiali, sempre nell’ambito delle distanze del cantiere. I manovali che sono gli addetti a un trasporto mediante la carriola vengono detti carriolanti.

Quando invece è destinata a un trasporto di materiale piuttosto leggero, come foglie secche oppure rametti da giardinaggio, la parte del cassone è in materiale meno resistente e ha anche delle dimensioni maggiori. In questo caso la distanza del trasporto può anche essere maggiore grazie al minor peso dei materiali. Le carriole usate per giardinaggio hanno soprattutto ruote larghe per non danneggiare la terra e il prato.

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Storia della carriola

carriola2 Non è del tutto chiaro quando e dove sia stata progettata per la prima volta la carriola e chi sia stato l’ideatore. Secondo gli archeologi le prime carriole sono state utilizzate in Grecia dal quarto secolo a.C. e poi adottate dai Romani. Altri sostengo o che sono stati i cinesi a inventare questa attrezzatura. È comunque possibile che tutte e due le culture abbiano avuto questa idea in maniera indipendente. Esiste anche una leggenda, non del tutto attendibile o accertata, che sia proprio Leonardo da Vinci l’inventore della carriola, perché era stufo di vedere operai che trasportavano con molta fatica oggetti pesanti e pochi per volta.

Sicuramente è uno strumento che è stato concepito originariamente per trasportare materiali da costruzione piuttosto pesanti come dei mattoni, delle travi, del cemento e la pietra delle cave.


La carriola: La motocarriola

Oggi esiste anche la motocarriola che è un attrezzo composto dal cassone che poggia su ruote e che viene mosso mediante un propulsore.

Viene usata principalmente nei cantieri per la costruzione di edifici e a volte anche nel giardinaggio: infatti è capace di trasportare dei materiali molto pesanti oppure ingombranti.

È nata negli anni sessanta ed era fatta dal piano orizzontale per il carico che aveva sponde laterali. Questo era sostenuto dall'asse che univa le ruote anteriori e la sua terza ruota era posteriore e imprimeva il movimento che era trasmesso mediante un motore piccolo con due tempi. Il manovratore impartiva la direzione tramite delle leve fisse, esattamente come in quella a mano.

Negli anni la motocarriola ha subito evoluzioni e oggi è dotata di cingoli, di un motore elettrico, di un cassone che si ribalta e da tanti altri accessori come ad esempio la pala spartineve.



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