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Per creare un bonsai di acero occorre, in primo luogo, scegliere la tipologia di pianta che meglio si adatta a questa pratica. L’acero palmato e quello giapponese sono tra le specie che meglio si adattano alla coltivazione in vaso e quindi, più adatte alla realizzazione di un bonsai da mettere nella propria casa o nel giardino. Riguardo alla realizzazione si può scegliere tra la semina tradizionale, coltivazione mediante talea o margotta. La semina porta all’ottenimento di una pianta partendo da zero, mettendo i semi dell’acero e aspettando che esso cresca fino alle dimensioni volute. La margotta e la talea invece, permettono l’ottenimento di una pianta figlia che presenta dimensioni notevolmente maggiori. Quando le radici si saranno formate, basterà tagliare la pianta figlia e piantarla su un vaso a parte. La seconda, si pratica staccando un ramo di acero e posizionandolo in un bicchiere pieno d’acqua.
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Come affermato in precedenza, l’acero palmato e quello giapponese sono le tipologie di piante che meglio si adattano per creare un bonsai di acero. Tra le innumerevoli tecniche di riproduzione abbiamo la talea, semina e innesto. Quella più utilizzata e più pratica è la riproduzione mediante talea. Essa si ottiene staccando un ramo dalla pianta madre con dimensioni comprese tra i 6 e i 10 centimetri. È bene rimuovere il rametto proprio sotto l’attaccatura di una foglia, il quale ha almeno due nodi e qualche foglia. In seguito occorre posizionarlo in un terreno formato da sabbia e torba (terreno molto drenato) e dopo qualche settimana s’inizieranno a formare delle radici dal nodo di base e un germoglio da quello intermedio. È utile ricordare che il ramo che andrà a formare il bonsai di acero, deve essere staccato dalla pianta madre in primavera.
Dopo aver compreso come creare un bonsai di acero, occorre seguire alcuni accorgimenti atti al mantenimento e alla crescita di questa pianta. In primo luogo è bene disporlo in una zona soleggiata ma lontana da correnti d’aria e fonti di calore. Annaffiare la pianta solo quando essa lo necessita, in modo tale da evitare il marciume della stessa o attacchi per opera di funghi e parassiti dannosi che, aggredendo le foglie (ma anche rami, boccioli e fiori), seccheranno le zone colpite e, si avrà in questo modo la morte della pianta. Bisogna fertilizzare il bonsai di acero impiegando un prodotto liquido da miscelare con l’acqua, ogni 20 o 30 giorni massimo. Infine, per mantenere le dimensioni tipiche del bonsai, occorre eliminare le radici della pianta, ed evitarne quindi la crescita delle dimensioni.
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