La malta bastarda

Classificazione delle malte idrauliche

Le malte si possono classificare in funzione della destinazione d'uso, o del meccanismo chimico di indurimento (aereo o idraulico). Trascurando le malte aeree, ormai in disuso, le malte idrauliche più diffuse e sostanzialmente pronte all'utilizzo sono: malte idrauliche plastiche, malte cementizie, malte bastarde o composte, malte additivate. In tutte le tipologie di malta sono sempre presenti il legante, la sabbia e l'acqua. Le malte idrauliche si confezionano con le calci idrauliche e trovano applicazioni negli intonaci esterni e nelle murature moderatamente sollecitate, mentre le malte cementizie si confezionano con vari tipi di cemento e sono caratterizzate da un rapido sviluppo delle resistenze. Nelle malte bastarde può essere aggiunto gesso al cemento al fine di rallentarne la presa.
Aspetto della malta

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Preparazione della malta bastarda

Preparazione della malta in betoniera Prima della fase di preparazione della malta bastarda, ad esempio per un intonaco, è fondamentale che la superficie di posa, opportunamente inumidita, sia pulita e non polverosa. Naturalmente è sempre possibile eseguire l'impasto "a mano", ma è sconsigliabile per i tempi più lunghi e per la formazione di grumi che possono rendere la miscela non omogenea. Si inserisce quasi interamente la quantità d'acqua necessaria all'interno della betoniera in funzione; poi si aggiungono i leganti ed una piccola quantità di sabbia. Si lascia girare la betoniera fino alla formazione di un impasto omogeneo. A questo punto si completa l'aggiunta della sabbia e si inserisce l'acqua residua fino a ottenere la consistenza desiderata. Il giusto rapporto tra gli elementi dell'impasto è di basilare importanza; un esempio di proporzionamento volumetrico è: cemento: 1; acqua: 3; calce: 2 - 3; sabbia: 10.

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I vantaggi dell'utilizzo della malta bastarda

Confezione della malta bastarda Per essere commercializzata, una malta deve possedere la marcatura CE, secondo le specifiche della Norma UNI EN 998:2010, divisa in 2 parti: la UNI EN 998-1:2010, per "malte per intonaci interni ed esterni" e la UNI EN 998-2:2010, per "malte da muratura". Assodato questo importante aspetto normativo, l'impiego della malta bastarda presenta alcuni vantaggi, primo fra tutti la facilità di posa in opera che rende superfluo il supporto di manodopera specializzata e l'uso di apparecchiature di cantiere. Tra l'altro, essendo un prodotto predosato, la malta si contraddistingue per versatilità e semplicità di utilizzo non richiedendo la progettazione del mix per definire le quantità di leganti, sabbia ed acqua. La fornitura in sacchi determina la comodità di questo materiale relativamente alla fase di stoccaggio, mentre per quella di posa si sottolineano la resistenza e il minor ritiro, grazie alla contemporanea presenza di calce e cemento.


La malta bastarda: I campi di applicazione della malta bastarda

Giunti di malta in una muratura Dove può essere impiegata la malta bastarda? Sicuramente le più comuni applicazioni riguardano l'esecuzione di intonaci per murature esterne e interne con le relative fasce di guida, la posa in opera di lastre di pietra naturale per la formazione di scale e pianerottoli, le sigillature di tubazioni idrauliche ed elettriche posizionate al di sotto del pavimento o all'interno delle pareti. Naturalmente gli spessori della malta risulteranno diversi in funzione dell'utilizzo. Così, ad esempio, per i comuni intonaci gli spessori d'impiego possono variare tra 5 mm e 20 mm (per spessori maggiori è consigliato posare la malta a strati previo inserimento di una rete metallica porta intonaco). Nella posa di pietre naturali per scale o per la formazione di murature gli spessori consigliati assumono valori da 15 mm a 30 mm.



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