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Innanzi tutto, bisogna operare una distinzione tra prodotti per deumidificare gli elementi murari (da applicare dopo aver rimosso eventuali intonaci deteriorati, parati, maioliche, eccetera) e prodotti per il rivestimento definitivo. La deumidificazione può essere operata tramite l’applicazione, generalmente a pennello o rullo, di alcuni preparati specifici che assorbono gli eccessi di acqua, facilitando contestualmente l’efficace traspirazione. Generalmente si presentano incolori. Alcuni lasciano un sottile film, tuttavia non impermeabile, perfettamente aderente. Altri invece vengono assorbiti dalle murature, senza lasciare traccia. Non si tratta di veri e propri rivestimenti, ma di prodotti per sanificare e deumidificare preventivamente, essenziali per procedere alla successiva fase di finitura. Sul mercato esistono molte varietà di questi preparati, frutto di ricerca innovativa, spesso derivata dall’applicazione delle nuove frontiere offerte dalle nanotecnologie. Alcuni di essi, più rari, sono addirittura spruzzabili o vaporizzabili. La scelta deve essere operata tenendo presenti, dopo accurata analisi, le effettive esigenze del locale da sanificare e la dimensione quantitativa del problema. Difatti, la scelta non è dipendente strettamente dal problema, ma dalla sua importanza in termini di presenze acquifere. Ad esempio, i prodotti a spruzzo sono di solito più leggeri e superficiali di quelli da dare a pennello.
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Per particolari destinazioni d’uso dei locali, i preparati di sottofondo per la sanificazione e deumidificazione possono essere esclusivi, senza richiesta di finiture: è il caso di cantine, depositi e altre tipologie di ambienti a bassa frequentazione. Altri casi invece - come ambienti propri di vita familiare, locali o rustici interrati o seminterrati utilizzati per funzioni domestiche, magazzini per la conservazione di prodotti che temono l’umidità, eccetera – richiedono la necessaria applicazione di rivestimenti di finitura. Un errore in cui si incorre facilmente, è quello di utilizzare piastrelle. In tal modo, l’umidità viene nascosta ma il problema si aggrava. Tra muro e finitura possono svilupparsi percorsi acquiferi, muffe, batteri di diversa natura, con il probabile distacco delle colle di adesione e il possibile deterioramento murario definitivo. Altrettanto vale per l’uso di prodotti (anche intonaci) a base plastica o resinosa o contenenti miscele impermeabilizzanti. Una buona e duratura traspirazione, dunque, è condizione essenziale per la salubrità e la regolazione della qualità del microclima interno. Conviene orientarsi verso l’uso degli intonaci traspiranti. Utilissimi e soddisfacenti per ogni esigenza, ad esempio, sono i premiscelati a base argillosa: posseggono qualità di efficiente traspirazione (rafforzata dall'assenza di intonachino), biocompatibilità e neutralizzazione degli odori sgradevoli.Se l'umidità è di risalita, allora il prodotto più utile è l'intonaco biocalce.Per casi di particolare gravità, possono utilizzarsi gli intonaci macroporosi. Si tratta di prodotti d'avanguardia, studiati appositamente sia per esterni che per interni. Tuttavia richiedono la sovrapposizione dell'intonachino di finitura.
Dopo aver scelto oculatamente il rivestimento più utile al proprio caso, bisogna garantire che le operazioni applicative sia eseguite efficacemente. In casi particolarmente gravi è possibile iniettare la muratura con miscele sanificanti pronte all’uso. Questo intervento può essere eseguito prima o dopo la preparazione del sottofondo, ma comunque anticipatamente all'applicazione della finitura. Poi bisogna attendere un tempo ragionevole, per permettere al prodotto di svolgere la funzione sanificante preliminare. Nel corso dell’attesa, si rivela particolarmente utile l’introduzione nell’ambiente di un deumidificatore meccanico oppure di una buona macchina a ventilazione forzata. Se sono presenti finestre, bisogna lasciarle aperte. L’applicazione dell’intonaco traspirante a base argillosa deve essere eseguita alla stregua di un qualsiasi altro intonaco a grana fine. Nel caso di utilizzo di prodotti particolari, più artigianali, le modalità di applicazione dipendono dalla granulometria. Generalmente risulta molto utile la spatola detta "americana", nelle diverse modalità e tecniche con cui può essere impiegata.
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