Cos'è il catasto

Perché occorre sapere cos'è il catasto

La domanda su cos'è il catasto viene posta spesso, soprattutto in riferimento alla discussione che ormai da anni caratterizza anche il dibattito politico italiano sulle rendite catastali e sulla loro riforma considerata ormai ineludibile da molti.

Il catasto è nato in Italia durante il Medioevo, al fine di iscrivere tutti i beni mobili e immobili dei cittadini. Solo dopo il processo unitario è però cominciato il processo teso ad eliminare le differenze esistenti tra i vari sistemi in uso.

Se volessimo dare una definizione breve, ma esauriente, potremmo dire che per catasto si intende quella serie di mappe, planimetrie e altri documenti riguardanti i beni immobili. Documenti sui quali possono essere poi calcolati i redditi imponibili che sono alla base di tutte imposte e tasse che gravano su abitazioni, magazzini e ogni altro tipo di bene immobile. Andrebbe allo stesso tempo ricordato che nel nostro paese il catasto non ha valore probatorio, ovvero non concorre a dimostrare la reale proprietà di un immobile.

Attualmente il catasto, coi relativi servizi, è gestito dall'Agenzia delle Entrate.

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La visura catastale

casaUna volta stabilito cos'è il catasto, va ricordato che ad esso è strettamente collegata la cosiddetta visura catastale, ovvero il documento che è chiamato a testimoniare i dati fiscali relativi a terreni e beni immobiliari come case e fabbricati. All'interno della visura catastale viene indicata una lunga serie di dati tra i quali sono compresi la categoria catastale, la particella in cui è ubicato un immobile all'interno di un determinato territorio comunale, la superficie netta e lorda e la classe cui appartiene. La visura catastale può essere di due tipi, quella che riguarda un terreno e quella inerente ad un immobile. Nella prima vengono indicati classe, qualità, superficie, reddito agrario e domenicale oltre agli intestatari con le relative quote. Nella seconda oltre a questi dati vengono riportati anche categoria e superficie catastale, zona censuaria, consistenza e vani.

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Cos'è il catasto: La riforma del catasto

riforma Da lungo tempo nel nostro paese si discute sulla opportunità di riformare il catasto, in modo da poter dare vita ad un sistema di prelievo fiscale sugli immobili improntato a criteri di maggiore equità possibile. Una riforma che si dimostri in grado di fotografare in maniera obiettiva il reale valore di mercato degli immobili e rapportare la tassazione ad essi. Un provvedimento lungamente atteso al fine di porre fine ad alcune storture che si riflettono sulle stesse modalità che sono alla base di balzelli come Imu e Tasi. Proprio in queste settimane sembrano farsi largo i primi attesi provvedimenti che dovrebbero porre le basi per attuare le indicazioni della delega fiscale al proposito. La legge cui fanno riferimento questi provvedimenti è la 23 del 2014 e dovrebbe interessare circa 62 milioni di immobili dislocati lungo tutta la penisola, ovvero quelli censiti. Il tutto per una rendita complessiva di circa 36 miliardi di euro. Secondo alcune stime rese note dalle amministrazioni finanziarie, per arrivare in porto la riforma dovrà aspettare almeno cinque anni. Le nuove rendite catastali sono però già al centro di grandi preoccupazioni da parte di molti.



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