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E' molto facile coltivare la calendula, perchè è un fiore che non richiede molte cure, solo qualche accortezza al momento della semina. La semina si può effettuare in primavera, anche in autunno nelle zone più calde e temperate, per anticiparne la fioritura. Il mese ideale in linea di massima è però aprile, per avere i primi germogli dopo due settimane e in breve i primi fiori, che sbocceranno per tutta l'estate, fino all'autunno. Se si piantano i semi in vaso, si deve preparare un terriccio molto leggero, con materia organica se possibile, e far scendere in profondità i semi, che sono molto piccoli. Il terriccio deve essere sempre umido, ma vanno assolutamente evitati i ristagni di acqua. Il vaso deve essere coperto con una lastra di vetro, o della plastica trasparente, e messo in un luogo ombroso. Alla nascita dei primi germogli, si toglie la copertura e si mettono al sole: le calendule infatti amano i raggi solari, anche diretti. I fiori seguono il corso del sole, come i girasoli. Una volta sbocciati, bisogna annaffiarli con regolarità, e concimarli con potassi e fosforo, mentre l'azoto va usato con moderazione, perchè deprime i fiori a vantaggio delle foglie.
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Si dice che il nome della calendula derivi dal termine latino calendae, che indicava il primo giorno del mese. Infatti nel coltivare la calendula si deve sapere che la sua fioritura, una volta che è sbocciata per la prima volta, è costante, così che il giardino o il terrazzo sono continuamente rallegrati dai suoi colori. Una volta che i germogli sono nati e che diventa possibile maneggiarli senza sciuparli, si possono trapiantare in vasi singoli, in modo che le piantine abbiano modo di prosperare maggiormente. I fiori della calendula si presentano con una base a rosetta, e petali centrali lanceolati che si sviluppano verso l'alto. Le foglie invece hanno i bordi seghettati, e il fusto è robusto e coperto sovente da una folta peluria. In natura, le piantine possono arrivare fino ad 80 centimetri di altezza, ma in cattività genericamente si attestano intorno ai 30 centimetri.
La calendula è una pianta robusta che difficilmente subisce danni, ma si deve comunque fare attenzione, nel coltivare la calendula, ad evitare che possa contrarre una delle malattie più comuni a cui è soggetta. Ad esempio, si potrebbe notare la comparsa di macchie bianche sulle foglie della pianta. Si tratta di un fungo non molto pericoloso, per debellare il quale è sufficiente eliminare le parti ammalate. Più preoccupante è il fungo detto carbone, che crea macchie verde chiaro con dei nuclei incolore. Questo sopraggiunge se ci sono ristagni di acqua, o se le piante sono troppo vicine. Deve essere curato con un antifungino adatto, e soprattutto con la prevenzione, evitando un'umidità eccessiva. La calendula infine, come molte altre piante, è soggetta all'attacco di parassiti, come i pidocchi o gli afidi. In questi casi si deve usare un prodotto specifico.
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