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La quarzite di Barge o Bargiolina è una pietra a spacco con altissima concentrazione di quarzo, che la rende altamente resistente all'azione di acidi o agli sbalzi termici. Ha una durezza pari al 7° Mohs, è più dura dello Zincone, è impermeabile, inattaccabile dalla salsedine. Ha una resistenza alla flessione maggiore di ogni altro tipo di quarzite. È caratterizzata da alta fissità cioè da una notevole facilità a suddividersi in lastre più sottili, questo è dovuto all'orientamento delle lamelle di Fengite, chiamata anche mica bianca. È prodotta in mosaico a spacco o in liste di colore grigio, giallo o rosato, con innumerevoli sfumature cromatiche. È commercializzata in diverse pezzature, di vario spessore. È un materiale prestigioso, reso tale anche grazie alle antiche tecniche di lavorazione. Si usa per realizzazione di rivestimenti per facciate, muri, pavimentazione esterne ed interne. Viene usata sia come decorazione, sia in modo strutturale. La pietra di Barge viene estratta dalle cave che si trovano sulla spianata sulla cima del monte Bracco. Un piccolo massiccio che si erge in valle Po, in provincia di Cuneo.
Per estrarre la miglior pietra naturale, con perforatrici idrauliche si eseguono perforazioni all'interno della montagna, nei fori si mette esplosivo che viene fatto esplodere provocando il distacco del blocco che di solito è di una decina di metri cubi. Dopo il distacco viene ridotto in blocchi più piccoli, e trasportato nei laboratori. I numerosi laboratori, di solito piccole aziende artigianali, si trovano nei paesi a valle del monte Bracco: Barge, ma anche Sanfront, Envie hanno una tradizione di cavapietre e scalpellini. I blocchi vengono spaccati lungo i piani di discontinuità in lastre di vario spessore. A loro volta suddivise dall'abile lavoro degli scalpellini in lastre più piccole usate come mosaico, blocchetti o liste da muro. Lavorazioni meccaniche tipo la tranciatura o la fresatura vengono effettuare per ottenere lati lineari e lisci. Una lavorazione particolare è il trattamento termico che si attua riscaldando i blocchi in forni a temperature che si aggirano sui 5000° per una dozzina di ore, con questa lavorazione si trasforma la limonite in ematite, ottenendo la comparsa di sfumature rosa.
Questa pietra è il risultato di una lenta trasformazioni di una roccia sedimentaria che 250 milioni di anni fa si depositò nel mare che occupava la zona. La roccia subì trasformazioni causate da alte temperature e fortissime pressioni, trasformazioni chiamate metamorfiche come quelle delle strutture alpine della zona. Il risultato è una pietra costituita in misura quasi totale da quarzo, e in parte minore da Fengite e Albite. La pietra di Barge era conosciuta fin dall'antichità, utilizzata per lastre da tetto e pavimentazioni. Pare che le cave furono visitate dal grande Michelangelo che ne elogiò e descrisse le caratteristiche. Gli architetti del periodo Barocco la utilizzarono per le pavimentazioni di chiese e palazzi. Già nell'ottocento cominciarono le prime esportazioni. Ma è alla fine degli anni venti che cominciò uno sfruttamento più intensivo quando le cave furono acquistate da una ditta svizzera e le pietre utilizzate anche per uso ornamentale. Attualmente la produzione è di circa 10000 tonnellate all'anno.
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