Installare illuminazione di emergenza

Illuminazione di emergenza: differenze tra illuminazione di riserva e di sicurezza

L'illuminazione di riserva serve per dare la possibilità agli individui, di poter continuare, senza sostanziali cambiamenti, tutto ciò che stavano facendo durate l'illuminazione normale. Ciò è possibile solo se l'illuminazione di riserva è della stessa intensità della precedente. Se così non fosse, essa è mirata non alla continuazione indeterminata delle attività, ma solo alla loro corretta terminazione e chiusura. Poichè la luce di riserva non riguarda la sicurezza, ma solo la continuità di servizio, è stata creata e distinta la luce di sicurezza. Essa serve ad evitare che accadano incidenti o situazioni pericolose, fornendo un livello di sicurezza adeguato alle persone che si vengono a trovare in una situazione di mancanza dell'illuminazione ordinaria. Per quanto riguarda gli apparecchi di illuminazione, la norma UNI-EN 1838/2000 prevede tre distinti livelli: per le vie d'esodo, antipanico e per aree ad alto rischio.
Illuminazione di sicurezza LED / uscita d'emergenza

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Descrizione dei vari livelli di illuminazione di sicurezza

Impianti di illuminazione di sicurezza. Le vie di esodo sono i percorsi destinati in caso di emergenza. Questo livello di illuminazione assicura che i mezzi di fuga possano essere chiaramente identificati e utilizzati in sicurezza, quando la zona è occupata. Per le vie di esodo di larghezza fino a 2 mt., è necessario un illuminamento orizzontale al suolo, non inferiore ad 1 lux. Quelle di larghezza maggiore devono essere considerate come insieme di percorsi di larghezza pari a 2 mt., oppure devono essere fornite di illuminazione antipanico. Quest'ultima è destinata ad evitare il panico e a fornire l'illuminazione necessaria affinchè le persone possano raggiungere un luogo da cui possa essere identificata una via di esodo. L'impianto di illuminazione non deve risultare minore di 0,5 lux sull'intera area non coperta. Infine abbiamo le aree ad alto rischio. Gli impianti dedicati a queste aree garantiscono la sicurezza delle persone coinvolte in processi di lavorazione o situazioni potenzialmente pericolose. L'illuminazione non deve essere inferiore a 15 lux.Queste disposizioni sono fondamentali quando si è impegnati nell'installare un apparato di illuminazione di emergenza.

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Apparecchi di emergenza autonomi ed ad alimentazione centralizzata

Tipico apparecchio per l'illuminazione di sicurezza. Gli apparecchi d'illuminazione di emergenza sono normali corpi illuminanti, che devono rispondere ai requisiti previsti dalla norma CEI 34-21 e CEI 34-22, e devono essere inoltre idonei al montaggio diretto su superfici normalmente infiammabili. Attualmente sul mercato esistono due diversi tipi di apparecchi di illuminazione di emergenza. Il primo è quello autonomo: la fonte di alimentazione si trova al suo interno ed è realizzata tramite accumulatore alimentato dalla rete normale. Il secondo è ad alimentazione centralizzata, perciò la fonte di alimentazione è esterna e proveniente generalmente da un soccorritore, un gruppo elettrogeno, UPS, batterie o combinazione dei sistemi. Tramite questi si possono avere tre tipi di illuminazione. Permanente (lampada sempre accesa. Non permanente (si accende solo alla mancanza di alimentazione di rete). Combinata (corpo costituito da due apparecchi di cui uno dedicato all'emergenza).


Installare illuminazione di emergenza: Consigli sull'installare apparecchi di illuminazione d'emergenza

Luce di emergenza moderna a led. Per quanto riguarda l'installare degli apparecchi d'illuminazione di emergenza, bisogna sempre seguire quanto indicato dal manuale di istruzioni, che darà dettagliate disposizioni, in conformità alla normativa ed al tipo di apparecchio impiegato. In via generale, l'ambiente deve essere abbastanza grande in maniera da permettere la sua normale manutenzione. Deve essere idoneamente ventilato per evitare la permanenza di eventuali gas prodotti dalle batterie e per evitare vari surriscaldamenti. Inoltre deve essere il meno umido e polveroso possibile in modo da non compromettere i circuiti elettronici e di evitare la presenza di agenti aggressivi. Questi apparecchi devono essere installati ad altezza non inferiore a mt. 2 dal piano di calpestio, in caso contrario devono essere protette con griglie o vetri idonei. Il posizionamento a parete o a soffitto è un opzione.



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