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I concimi si possono dividere in base alla composizione chimica, quindi possono essere semplici, quando contengono un solo elemento, oppure complessi o composti quando invece sono presenti più macroelementi insieme. I concimi composti, poi, vengono divisi ulteriormente in binari, in cui vi è la presenza solamente di due elementi principali, oppure in ternari, quando contengono tutti i macroelementi principali. Una ulteriore distinzione si basa sul contenuto di carbonio nel concime e a come è legato ad un macroelemento, quindi si distinguono concimi: organici, organominerali e minerali. Organici sono i concimi prodotti in seguito ad attività biologica, organominerali sono concimi ottenuti per miscelazione di più concimi organici, minerali sono, invece, i concimi derivati da giacimenti minerali.
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Esistono moltissimi concimi organici derivati dalla lavorazione di sostanze molto diverse. La borlanda si ricava dalla lavorazione della barbabietola da zucchero. La cornunghia si ottiene dalla macinazione, essiccazione e sterilizzazione delle corna e degli zoccoli degli animali macellati, in misura maggiore deriva da bovini. Lo stallatico deriva dalle deiezioni di bovini, equini, ovini e caprini, mentre la pollina da quelle di animali avicoli e il guano da quelle di uccelli marini. La farina di ossa e quella di sangue derivano dalla macellazione degli animali, dopo opportuna sterilizzazione. Si possono utilizzare anche composti derivati da altre piante come il lupino macinato, il panello di ricino oppure il litotamnio derivato dalla macinazione di un'alga rossa calcarea dell'Atlantico, la Lithothamnium calcareum.
La scelta del corretto concime organico deve tenere in considerazione sicuramente che ogni varietà di pianta necessita di un fabbisogno diverso di macroelementi, soprattutto di azoto, di fosforo e di potassio. Per quanto riguarda per esempio una copertura erbosa sono molto importanti elementi come il magnesio e il ferro. Per esempio la borlanda è molto utilizzata per la frutticoltura, la cornunghia per manti erbosi e piante ornamentali principalmente. Lo stallatico, il guano e la pollina sono fra i più utilizzati, in proporzione diversa derivando da deiezioni differenti, soprattutto la pollina deve essere usata in moderate quantità a causa dell'alta percentuale di ammoniaca presente che brucerebbe le radici. Anche la farina di sangue andrebbe usata in moderate quantità per non bruciare le radici.
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