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Per essere fatta nel miglior modo possibile, la manutenzione condizionatori deve partire dai filtri di cui ogni macchina split è dotata. Anche l'Organizzazione della Sanità punta su questa necessità che viene però spesso e volentieri disattesa. Una sottovalutazione che potrebbe in effetti rivelarsi foriera di pericoli alla salute, se solo si considera che proprio nei filtri si vanno ad annidare bacilli, acari e altri agenti che possono portare all'insorgere di gravi malattie. Il più pericoloso in assoluto è il batterio della Legionella Pneumophila, lo stesso responsabile del tristemente noto Morbo del Legionario, virus che si presenta sotto forma di febbre, tosse e altri disturbi delle vie respiratorie.
Ai pericoli per la salute si aggiungono poi quelli relativi al funzionamento dei condizionatori, non ottimale in caso di mancata manutenzione. Può derivarne un non corretto scorrere dell'aria, sovraccarico del motore esterno e aumento di rumorosità delle componenti rotanti, a partire dalla ventola.Le operazioni in questione debbono essere eseguite da un tecnico in grado di muoversi sapendo bene ove cercare le polveri accumulatesi per il prolungato uso.Andrebbe ricordato peraltro che sino a poco tempo fa in Italia non erano obbligatori i controlli sulla efficienza dei dispositivi di climatizzazione dell'aria. Ora non è più così e l'introduzione del libretto di manutenzione periodica obbliga il responsabile dell'impianto a dare vita a controlli periodici, in mancanza dei quali possono essere elevate salate multe.
Obblighi che rispondono a criteri di efficienza perseguiti anche a livello comunitario e tesi a rendere ottimale il rapporto tra l'energia consumata e quella prodotta a beneficio degli ambienti. Il nostro paese si è adeguato con largo ritardo e l'obbligo del libretto sarebbe dovuto scattare il primo giorno di giugno. I ritardi e le incertezze con cui si sono mossi i dicasteri incaricati, il Ministero per lo Sviluppo Economico, hanno però portato ad un vero e proprio caos che ha spinto a posticipare il termine al quindici ottobre. Alcune regioni, come il Veneto, si sono già mosse autonomamente, adottando un proprio modello. Sino a quella data, comunque, i tecnici potranno continuare a usare i vecchi libretti, mentre chi ha già usato il nuovo formato non dovrebbe avere alcun problema.
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