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Gli ariocarpus, soffrono moltissimo di erronee pratiche colturali, ed inoltre, sono molto costose, per la loro stessa delicatezza, e per il lenti sviluppo che ne caratterizza la specie. Possono essere coltivate, solo da intenditori ed appassionati di piante grasse. Gli ariocarpus si sviluppano tra le rocce, dove il clima è costantemente arido e secco: per questo motivo, la coltivazione in vaso, obbliga alla scelta di un terreno ghiaioso, composto di poca sabbia, lapillo, terriccio e ghiaia. Le radici, devono necessariamente poter assorbire l’acqua, costituendo esse stesse, una riserva naturale per la pianta. Le radici, devono poter affondare in un terreno drenante e in un vaso sufficientemente grande a contenere le stesse. L’ariocarpus, dipende dalle sue stesse radici in tutto per tutto: se queste tendono a marcire, la pianta correrà il rischio di marcire anch’essa.
L’ariocarpus, necessita di un clima caldo, e di una costante esposizione al sole: in inverno la pianta andrà collocata in una location calda e sempre soleggiata con un temperatura almeno pari a dieci gradi centigradi. Gli ariocarpus, vanno irrigati diverse volte al giorno in estate, e raramente in inverno, trattandosi di piante che sono perfettamente in grado di alimentarsi in modo autonomo. Possono propagarsi per seme o per talea. Per seme si ottiene una piantina uguale a quella madre, mentre per talea, di preleva un tubercolo, che viene poi interrato e collocato in un luogo ombreggiato, fino a quando la pianta non avrà sviluppato le radici.
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