Agave americana

Agave americana: cosa c’è da sapere

L’agave americana fa parte della famiglia delle "Amarillidacee" si distingue per le sue grandi foglie basali lunghe più di un metro, carnose, appuntite e con i bordi spinosi. I fiori si riuniscono in un fusto centrale, alto fino a sei metri. La pianta è originaria dell’America Centrale e vive in luoghi semiaridi; è coltivata in modo estensivo nella valle di Oaxaca (Messico), negli anni si è naturalizzata nei Paesi mediterranei, specialmente nei parchi e nei giardini. Dalle agavi e dalle specie affini si ricava una fibra molto resistente utilizzata per fabbricare corde. Le foglie carnose di alcune varietà di agave che crescono in Messico stillano una linfa o succo zuccherino, conosciuto come agamie (acqua miele), con il quale si preparano varie bevande alcoliche molto tossiche per l’elevato tasso alcolico, come il pulque, il mezcal e la tequila. In botanica sono state riconosciute oltre 150 specie di agave, tutte molto simile nell’aspetto e nelle proprietà. In Messico e nei paesi dell’America centrale, l’agave è usata tradizionalmente per curare malattie infettive, disturbi della digestione, epatite. Il succo delle foglie, sulla pelle hanno effetto cicatrizzante.
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La coltivazione dell’agave: scuola di giardinaggio

coltivazione L’agave americana predilige i luoghi soleggiati e luminosi. D’inverno resiste a temperature vicine a -10 gradi, ma soltanto per brevi periodi, per questo si preferisce conservarla in una serra o ripararla con teli appositi. Se l’agave viene piantata in un vaso, difficilmente supera il metro di altezza. L’agave sopporta il terreno secco, si accontenta di ricevere sporadicamente l’acqua piovana. Se coltivata in vaso va annaffiata saltuariamente nei mesi da marzo a ottobre. Ogni 20-30 giorni è necessario nutrirla con un fertilizzante, soprattutto nel periodo vegetativo. Il terreno deve essere leggermente acido, drenato e sabbioso. I semi si piantano in primavera, la pianta si moltiplica interrando i succhioni basali che vanno asportati. La pianta cresce molto in fretta, infatti ogni anno bisogna travasarla e collocarla in un contenitore più grande per custodire meglio le sue radici. Comunque il vaso deve essere proporzionato alla grandezza della pianta, se attorno ad essa rimane troppo terriccio, c’è il rischio che la sua eccessiva umidità possa causare gravi danni all’agave, se fosse così la pianta va travasata e fatta asciugare e quindi rinvasata.

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    Malattie e parassiti: le cure

    agave Se sulle foglie dell’agave americana si notano delle macchie brune, la pianta è stata infestata dalla cocciniglia, in questo caso s’interviene con un batuffolo di cotone imbevuto di alcool da passare sulla foglia malata, oppure la pianta va lavata con del sapone neutro, altrimenti si può utilizzare un antiparassitario. Se si nota la presenza di afidi, bisogna ricorrere ad un antiparassitario specifico. Se le foglie appaiono gialle e marroni, arricciate alla punta, secche e cadenti, allora la responsabilità è del ragnetto rosso, un insetto che prolifera in assenza di umidità. Le foglie vanno nebulizzate, oppure pulite con un batuffolo di cotone imbevuto di alcool, o trattate con un’insetticida. La principale causa di malattia dell’agave è il ristagno di acqua nel vaso. Se il terriccio dovesse essere troppo umido, occorre esporre la pianta in un luogo soleggiato e farla asciugare, altrimenti bisogna procedere con il rinvaso.




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