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Nello studio del progetto e delle caratteristiche dei tetti a falde è necessario tener presente innanzi tutto lo schema strutturale, affinché la copertura possa realizzarsi in maniera semplice ed economica. I tetti a falde sono costituiti da un'ossatura principale, denominata "grossa orditura", formata da capriate, travi di compluvio e displuvio, puntoni d'angolo, arcarecci, e da un'ossatura secondaria, detta "piccola orditura", costituita da travicelli, correntini e dal manto impermeabile. Il materiale più usato nelle capriate, soprattutto per coperture di luce modesta, è il legno che consente interassi di qualche metro; per luci considerevoli superiori ai 20 metri la soluzione progettuale più valida dal punto di vista tecnico-economico è rappresentata da capriate in acciaio o in calcestruzzo armato precompresso aventi interassi tra i 6 ed i 10 metri.
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La capriata, tra gli elementi dei tetti a falde, è l'elemento più affascinate e complesso. La sua struttura, qualunque sia il materiale adoperato (legno, acciaio, calcestruzzo), è di tipo reticolare, composta da briglie e da aste parete, denominate montanti e diagonali; esse sono sollecitate a flessione, compressione, trazione e carico di punta. In generale, la capriata ha una sagoma triangolare: due lati del triangolo sono inclinati e realizzano la pendenza del tetto, la base è invece orizzontale; questo è lo schema più semplice per le luci modeste, mentre per quelle più elevate il triangolo assume schemi via via più elaborati. Nella scelta delle capriate in legno, è opportuno ricorrere a specie come l'abete, il pino, il larice ed il castagno, cioè arbusti resinosi a fibra diritta.
La capriata, da sola, non è in grado di sostenere sforzi che non siano contenuti nel proprio piano di simmetria. Gli arcarecci e la piccola orditura sono un valido irrigidimento. Gli arcarecci, costituenti la grande orditura dei tetti a falde, sono appoggiati orizzontalmente, normali alla linea di massimo pendio e a distanze regolari sulle capriate. Il loro scopo è quello di sostenere la piccola orditura. Nel dettaglio, l'arcareccio di colmo è quello che collega i vertici superiori delle capriate, mentre l'arcareccio radice o di banchina è quello che unisce i vertici inferiori. Il loro interasse è funzione sia dell'intervallo tra le capriate sia del tipo di manto. La piccola orditura è realizzata con liste di legno o con correnti lignei o metallici in funzione del manto di copertura impiegato (pietra naturale o artificiale, lastre metalliche).
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