Certificato di conformità

Che cos'è la dichiarazione di conformità per gli impianti e come si presenta

Si tratta di un documento molto importante che ogni installatore esperto è tenuto a presentare dopo aver effettuato un impianto idro-sanitario, elettrico, termico, ecc. per provare che il tutto sia stato svolto seguendo la legge e le specifiche norme tecniche. A prescindere dalla tipologia di impianto che è stato fatto, questo certificato viene solitamente presentato insieme a quello di agibilità di un edificio o parte di esso; l'installatore stesso deve essere in possesso di tutti i requisiti minimi richiesti per legge e attraverso il documento si assume anche la responsabilità del lavoro svolto. L'impresa o il soggetto incaricato di effettuare il lavoro è in prima persona responsabile delle eventuali anomalie nel lavoro e può risponderne personalmente in tutti i modi e con le sanzioni previste dalla legge.
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Il contenuto del certificato di conformità ed il modello di dichiarazione

Questo documento deve contenere al suo interno non solo tutti i dati riguardanti l'impianto che è stato realizzato ma anche: il responsabile tecnico, il proprietario ed il committente; si entra però poi anche nel dettaglio con la descrizione della procedura seguita per l'installazione, il tipo di materiali utilizzati, le norme seguite e l'ubicazione. La dichiarazione si può redarre solamente in base ad un modello redatto direttamente dal Ministero del Lavoro al quale devono essere poi aggiunti diversi allegati altrimenti viene considerata nulla. Se l'immobile supera determinati limiti di dimensioni deve essere presentato prima di tutto il progetto che è obbligatorio sia per l'installazione che per la trasformazione e l'ampliamento degli impianti; se non c'è è sufficiente presentare lo schema di impianto, l'elenco dei materiali utilizzati e l'iscrizione dell'installatore alla Camera di Commercio, Industria, Artigianato ed Agricoltura.

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Quante copie devono essere fatte del certificato di conformità

copie E' assolutamente necessario poi che il certificato di conformità sia redatto in almeno 5 copie, questo perché una dovrà essere consegnata e rimanere nelle mani di chi utilizzerà l'impianto, una viene consegnata al committente con tutti i relativi allegati e la firma del responsabile tecnico. Un'altra copia deve ovviamente rimanere all'installatore come ricevuta per il lavoro svolto, e la seconda copia sempre all'installatore perché entro 30 giorni dalla fine dei lavori dovrà poi depositarla presso lo sportello dedicato al Comune dove ha sede l'impianto. Può anche essere necessario farne delle ulteriori copie se si devono ad esempio richiedere delle autorizzazioni ulteriori come il certificato prevenzione incendi o un nulla osta sanitario che devono essere richiesti a parte negli uffici competenti.


Certificato di conformità: Alternative al certificato di conformità e sanzioni per i trasgressori.

E se il certificato di conformità non fosse più disponibile com'è possibile rimediare? Ci sono delle validissime alternative tra cui la dichiarazione di rispondenza chiamata DIRI, solo però nel caso in cui l'impianto realizzato sia stato fatto prima dell'entrata in vigore del DM 37/08. In quel caso sono rispondenti a norma solamente se all'epoca presentavano tutti i requisiti necessari; deve essere fatta sempre da un impiantista che fa questo tipo di lavori da almeno 5 anni. Nel caso in cui non venga fatto tutto a norma di legge sono previste delle sanzioni principalmente di tipo pecuniario come riporta il Decreto 37/08 e viene fatto direttamente dalla Camera di Commercio che si occupa delle inadempienze delle imprese che hanno fatto l'impianto fino ad arrivare nei casi più gravi anche alla loro sospensione (se per esempio la società manca di requisiti tecnico professionali per l'esercizio delle sue funzioni). Infine i progettisti ed i collaudatori possono incorrere in alcuni casi in sanzioni disciplinari personali da parte dell'Ordine di appartenenza se hanno violato delle norme.



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