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Come realizzare un impianto elettrico in casa? E' necessario essere a conoscenza dei limiti prestazionali dell'impianto stesso, variabili in base alla potenza impegnata, che viene fornita dall'azienda erogatrice all'utente, misurata in quantità di energia elettrica sviluppata (Kw) per metro quadro. Una volta stabilito ciò si procede all'installazione dei componenti necessari per il funzionamento del circuito elettrico, cioè un sistema di circuiti posizionati al di sotto del pavimento (sistema a terra) che si collega al centralino, una serie di prese per l'attacco degli elettrodomestici e i vari impianti di comando, cioè interruttori per attivare e disattivare i punti luce. L'installazione degli impianti elettrici domestici prevede tuttavia dei requisiti minimi stabiliti dalla norma Cei 64-8, del Comitato Elettrico Italiano, che riguardano specifiche caratteristiche strutturali e tecniche.
Nell'ambiente industriale il consumo dell'energia elettrica è chiaramente diverso rispetto a quello di un ambiente civile, cioè di una scuola, un'abitazione o un'ospedale. La prima caratteristica da tenere a mente è che un'industria, di qualunque dimensione essa sia, ha bisogno di corrente elettrica a media o ad alta tensione, che per motivi di sicurezza deve essere portata ad un livello di bassa tensione attraverso l'utilizzo di trasformatori. L'energia elettrica in questo caso viene autoprodotta, cioè alimentata direttamente dallo stabilimento industriale stesso, per provvedere a un risparmio energetico ed a un minor costo dell'energia elettrica, nonché alla riduzione delle punte di carico, cioè dei picchi di consumo e all'alimentazione continua dei sistemi essenziali dello stabilimento.
Le indicazioni su come installare gli impianti elettrici di cantiere cambiano, soprattutto a livello tecnico, per via del sito di installazione. Il cantiere è un luogo a stretto contatto con sporco, polvere ed agenti atmosferici come pioggia e umidità, ragion per cui non esistono prese di corrente ordinarie, ma impianti posizionati a valle dei quadri elettrici, cioè dei derivatori di corrente, realizzati in materiali idonei all'ambiente di installazione. La protezione dai contatti diretti con materiali a conducibilità elettrica è attuata mediante l'uso di barriere e involucri, mentre l'impiego di componenti specifici e separatori dei flussi di corrente è utilizzato per prevenire corti circuiti e incidenti dovuti al contatto indiretto con la corrente elettrica. Analogamente alle industrie, anche i cantieri hanno in genere bisogno di energia ad alta o media tensione, da portare a un livello di bassa tensione mediante una cabina di trasformazione di proprietà dell'azienda.
Per installare un impianto elettrico ad uso domestico è consigliabile rivolgersi a una ditta specializzata nel settore e non a un singolo elettricista, anche se di fiducia. Inoltre sarà utile verificare prima se i parametri utilizzati per l'installazione dell'impianto rispettino appieno la normativa vigente in accordo alla legge 46/60, ora sostituita dal D.M 37 del 22 gennaio 2008, nonché le norme del Cei. Per avere corretti preventivi di impianti elettrici civili occorre verificare il numero approssimativo dei punti luce che comporranno l'impianto, e calcolare che ogni punto luce installato ha un costo medio di 50-60 euro, comprensivo di manodopera e fornitura di materiali. Per un appartamento di 100 metri quadri, con 40 punti luce circa, si stima una spesa di 3.300-3.600 euro.
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