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Uno degli utilizzi abituali di un tester consiste nella misurazione di tensione. Spesso si ha necessità di conoscere quale sia la differenza di potenziale tra due punti di una rete elettrica o di un circuito elettronico. Prima di passare alla fase operativa bisogna collegare opportunamente i due puntali in modo corretto: quello nero va inserito nell’ingresso COM mentre quello rosso dove è riportato il simbolo V di tensione. A questo punto bisognerà ruotare la ghiera centrale nella sezione ACV o DCV a seconda se la tensione che andremo a misurare sia alternata o continua. Inoltre si andrà a configurare la posizione corretta del selettore in relazione al valore massimo (cosiddetto valore di fondo scala) tale da evitare che la misura da noi effettuata superi tale valore.
Misurare una corrente equivale a misurare la quantità di carica elettrica che attraversa una sezione di un determinato conduttore nell’unità di tempo. Per operare in tal senso bisognerà collegare il puntale nero alla porta COM del tester mentre quello rosso alla porta col simbolo A (Ampere, ovvero l’unità di misura internazionale della corrente elettrica). Quasi tutti i modelli di tester analogici presentano una superficie a specchio in corrispondenza del quadrante. Tale accorgimento serve per evitare il cosiddetto errore di parallasse. Per rilevare la misurazione corretta è necessario porsi di fronte allo strumento e far sì che l’ago coincida con la sua immagine riflessa nella superficie suddetta. Tale accorgimento eviterà di incorrere in grossolani errori di misurazione tipici dei principianti.
Spesso, soprattutto chi si occupa di elettronica, ha necessità di dover misurare valori di resistenza elettrica. Tale grandezza fisica è data dal rapporto tra la tensione V e la corrente I in un dato conduttore in un determinato istante di tempo. Fisicamente può essere intesa come l’opposizione offerta da un materiale rispetto al passaggio di cariche elettriche (elettroni) al suo interno. Questa tipologia di misurazione viene spesso utilizzata per verificare la continuità di un conduttore come, ad esempio, un cavo elettrico. Piazzati i puntali alle sue estremità, si effettua una misurazione della sua resistenza. Nel caso si rilevi una resistenza "infinita" ciò significa che il cavo ha un’interruzione al suo interno. Viceversa, una resistenza "nulla" garantisce che il cavo è perfettamente integro e non presenta interruzioni.
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