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Abusi edilizi: esempi e condanne nel nostro paese sono molti e tra di essi spicca quello di Punta Perotti. Il caso fu originato dalla costruzione di un complesso immobiliare su una delle parti più suggestive del lungomare di Bari, edificato nel 1995. Nonostante lo stesso PRG del capoluogo pugliese prevedesse l'edificabilità dell'area, il modo in cui fu costruito il complesso, subito etichettato come ecomostro, portò il caso all'attenzione della magistratura. Ne derivò il sequestro preventivo, disposto con la motivazione del danno arrecato ad una zona protetta. Nel 2006 l'immobile fu quindi abbattuto su ordinanza del sindaco di Bari, Michele Emiliano, provocando un ricorso europeo da parte delle imprese interessate. Il ricorso ha poi dato ragione ai costruttori, condannando lo stato italiano a pagare quarantanove milioni di euro agli stessi.
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Il termine ecomostro è ormai diventato di largo uso. Pochi sanno però che esso fu coniato da Legambiente per un caso particolare, quello riguardante l'Hotel Fuenti, costruito a Vietri sul Mare, uno dei tratti più belli della Costiera Amalfitana. L'edificio divenne subito noto come il Mostro di Fuenti, e bollato da Antonio Cederna con parole di fuoco. Costruito nel 1968, dette luogo alla distruzione di una zona di scogliera pure protetta da vincoli ambientali. Proprio la differenza tra il progetto originario e la costruzione effettiva, portò poi al suo sequestro e all'abbattimento, arrivato solo nel 1999, dopo un procedimento giudiziario molto lungo. Un abbattimento che però fu soltanto parziale e come tale oggetto di larghe critiche da parte di residenti e associazioni ambientaliste.
A favorire molto spesso gli abusi edilizi è anche il lassismo istituzionale. Al riguardo basterebbe ricordare che il nostro paese è stato teatro di ben tre condoni edilizi soltanto nel corso degli ultimi trent'anni. Il primo fu varato dal governo guidato da Bettino Craxi, mentre gli altri due sono stati varati da Silvio Berlusconi. La motivazione principale alla base dei contestati provvedimenti sarebbe la necessità di sanare la situazione preesistente, prima di poter dare vita ad una maggiore severità in tema di costruzioni edilizie. All'atto pratico, però, il risultato di questi atti di governo è stato un aumento del fenomeno, tanto da spingere molti cittadini a costruire in tutta fretta immobili da far rientrare nella sanatoria.
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