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La potatura del gelsomino si può suddividere in diverse fasi, determinate dalle tappe di crescita della pianta. Nei primi tre anni di vita del gelsomino la potatura deve essere fatta in questo modo: bisogna accorciare di due terzi tutti i rami alla base della pianta, affinché compaiano nuovi germogli laterali che poi determineranno la forma e il portamento della pianta più matura. Questa potatura, detta di allevamento o di formazione, aiuta anche a infoltire la parte bassa del gelsomino, dove altrimenti potrebbero crearsi zone spoglie. Dai tre ai sei anni di vita del rampicante bisogna operare, invece, una potatura di mantenimento o ringiovanimento, ossia bisogna tagliare tutte le parti secche e tutti i rami danneggiati. In alcune specie è opportuno accorciare i rami basali anche in età adulta, ma nel gelsomino comune è meglio non farlo. Bisogna semplicemente favorire la diradazione dei rami inferiori, tagliando quelli vecchi e favorendo la nascita di quelli nuovi, ma senza mai esagerare, perché nella fase adulta bisogna focalizzarsi nell'eliminazione delle parti secche.
L’operazione di potatura del gelsomino è estremamente importante e non va mai saltata o rimandata: va eseguita sempre con continuità nel tempo e al momento giusto per mantenere la pianta al meglio e farla prosperare, nonché favorire la fioritura di abbondanti e profumati fiori. La potatura di formazione, ossia quella che va fatta nei primi tre anni di vita, va effettuata sempre in primavera. Sempre in questa stagione, negli anni successivi, va eseguita la potatura di ringiovanimento, anche se bisogna fare una distinzione: alcune specie di gelsomino fioriscono sui rami dell’anno precedente, mentre altre fioriscono sui rami dell’anno in corso. Nel primo caso la potatura va operata prima della fioritura, minimo due settimane prima; nel caso della fioritura sui rami nuovi, la potatura va eseguita a fine inverno, dunque diciamo a fine febbraio-inizio marzo, ossia nel periodo in cui comincia per il gelsomino la fase vegetativa.
Per eseguire al meglio un’operazione di potatura su un gelsomino bisogna saper utilizzare gli strumenti giusti. Innanzitutto bisogna usare dei guanti sterili: poi è sempre meglio sterilizzare anche le cesoie, per evitare la diffusione di funghi e batteri sulla pianta. Anche dopo l’uso, gli attrezzi vanno sempre ripuliti e disinfettati. Ogni taglio deve essere fatto in maniera netta, decisa e precisa, non devono mai esserci sfilacciature. Per farlo occorre avere, oltre che una mano ferma, anche degli attrezzi di qualità e lame affilate. Le sfilacciature sono pericolose, perché sono come ferite per la pianta e poi non è facile rimarginarle. Un taglio netto ai rami, invece, non comporta traumi per il gelsomino. Tra l’altro, è proprio attraverso le sfilacciature che funghi e batteri si diffondono più facilmente all’interno della pianta. Eseguire in maniera corretta la potatura in ogni singolo taglio significa ottenere una pianta rigogliosa e in salute. Nel caso in cui si debba potare una lunga siepe di gelsomino conviene rivolgersi a degli operai specializzati in giardinaggio e potature di grandi piante.
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