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E’ improbabile che le ciliegie colpite non vengano riconosciute, ma in alcuni casi, è possibile che il frutto danneggiato, appaia intatto, e che dunque venendo considerato tale, venga mangiato. Per capire il modo in cui distinguere un frutto sano da un frutto contaminato, è necessario effettuare un’analisi di tutti gli altri frutti della medesima pianta, e constatare se essi presentano fori, lesioni, o se sono marci. Questi insetti, rappresentano un danno notevole per la pianta, in quanto depongono un uovo in ogni frutto, favorendo cosi lo sviluppo di più larve, che nutrendosi del frutto lo danneggiano. Le mosche del ciliegio, sono dunque estremamente dannose per il raccolto, per cui, è necessario applicare una metodologia di prevenzione: trappole velenose, possono essere poste alla base della pianta, cosi da catturare le mosche, affinchè queste non colpiscano i frutti. Se la metodologia preveniva fallisce, o non viene applicata per tempo, si sceglie la cura chimica, che però salvando la pianta danneggia il raccolto.
Le trappole velenose, vengono acquistate in punti vendita specifici, ed hanno un colore giallo, cosi da attirare le femmine delle mosche, che succhiando il veleno, restano uccise. Solitamente questo tipo di lavoro, viene effettuato a maggio, quando i frutti sono praticamente già presenti sull’albero. I pesticidi e gli antiparassitari, sono invece estremamente pericolosi, in quanto, distruggono le larve, ma non rendono il frutto commestibile, perciò, diventa necessario effettuare questo processo con la consapevolezza di non poter salvare il raccolto, ma solo la pianta.
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