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Ma, come è nostra buona abitudine consolidata da ormai lungo tempo, procediamo con ordine e iniziamo a comprendere gli elementi di base che più potrebbero esserci di aiuto e di sostegno nel corso della nostra disanima in tema di stucco per parquet, una riflessione la nostra per altro anche abbastanza sintetica ma che ci auguriamo rimanga sempre e comunque sufficientemente chiara ed esauriente per tutti coloro che ci leggono. A conti fatti se fino ad ora abbiamo esaminato le caratteristiche del primo elemento che ci interessa nell’analisi dello stucco per parquet, vale a dire la pavimentazione in parquet, adesso dobbiamo per forza di cose spendere due parole sullo stucco. Elemento questo che riveste un ruolo sempre molto importante nell’ambito dei lavori in casa e di edilizia leggera soprattutto per la sua estrema duttilità e versatilità di utilizzo.
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In effetti tutti coloro che sono venuti a contatto con lo stucco per una serie di esigenze differenti e in maniera più o meno diretta si sono facilmente resi conto che esistono tipologie variegate e differenti forme commerciali sotto cui lo stucco è commercializzato. Esiste lo stucco in pasta e in polvere, come esistono lo stucco per plastica, per ferro e, per l’appunto, lo stucco per parquet. Una precisazione basilare riguarda proprio la forma sotto cui viene presentato lo stucco per parquet, vale adire una forma cremosa molto più simile allo stucco in pasta che a quello in polvere. E questo si capisce anche per la funzione principale dello stucco per parquet, vale a dire essere applicato sulle parti lesionate e scheggiate della nostra pavimentazione in legno. E, per la stessa ragione, lo stucco per parquet è presente sotto forma di coloro molti vari, dal bianco al noce, al mogano fino al ciliegio.
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