Tutti i segreti per un innesto a gemma

Innesto a gemma: cos’è e quando effettuarlo

Con questo metodo, una porzione di nesto, ovvero della pianta che fornirà la parte aerea, viene inserito all’interno della corteccia incisa del portainnesto, ovvero la parte che fornirà l’apparato radicale. Si effettua sia su alberi da frutto, come meli, peschi, ciliegi, sia su alcune specie di alberi da fiore, come le rose. La pianta finale avrà più capacità riproduttive e una maggiore resistenza. Va effettuato nei mesi più caldi, preferibilmente tra Agosto a Settembre. Gli innesti a gemma potranno essere attuati in due modi: a gemma dormiente e a gemma vegetante. Nel primo caso, l’innesto si effettua nel periodo della tarda estate, mentre per il secondo si preferisce la primavera. Affinché l’innesto vada a buon fine, si deve procedere quando sia il nesto che l’innesto siano nel periodo chiamato "in succhio", ovvero quando la corteccia è più facilmente rimovibile. In questa maniera sarà possibile una maggiore adesione.
Fasi dell'innesto a gemma

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Innesto a gemma: esportazione dal nesto

Esportazione della gemma Innanzitutto, per l’innesto a gemma, bisogna individuare sul nesto la gemma da far attecchire. Essa deve essere prelevata preferibilmente da rami rivolti a sud, che siano ben maturi e carichi si gemme doppie e triple: se queste gemme sono leggermente rialzate dal ramo verso l’alto le probabilità di successo aumenteranno. Per prelevare la gemma bisogna tagliare, con l’apposito coltellino da innesto, la parte ad essa circostante, lasciando dunque una parte di corteccia a forma di scudo, detta in linguaggio tecnico "occhio" o "marza". Nel caso di innesto dormiente, si procede contestualmente alla preparazione del portainnesto, mentre se si è scelto di operare l’innesto vegetante, le gemme vanno conservate in frigorifero, a una temperatura di circa 4°, fino al periodo primaverile.

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    Innesto a gemma: preparazione del portainnesto e innesto

    Chiusura dell'innesto a gemma Si procede con la preparazione del portainnesto, ripulendolo sul tratto in cui si andrà a operare ed eseguendo la rimozione di germogli e rami. Sul portainnesto, dopo averlo preparato, è possibile agire in due modi. Un primo metodo prevede che le gemme prelevate vadano fatte aderire a un ramo del portainnesto a cui sia stata asportata una porzione di corteccia. Il secondo metodo, invece, è quello più usato. Si procede incidendo sulla corteccia del fusto una forma a T, badando a non incidere il legno sottostante (in questo caso si avrebbe la formazione di gomma): per avere un taglio perfetto, si incide prima in senso verticale per una lunghezza quasi pari a quella della gemma prelevata, poi in senso orizzontale, tenendo la punta del coltello molto inclinata. Si va dunque a inserire l’occhio all’interno del taglio, avendone sollevato leggermente i lembi. L’orientamento della gemma deve rispettare quello originario. Si deve dunque legare l’innesto a gemma con elastici di gomma fotolabile o con appositi legacci, senza utilizzare collanti: le due parte devono essere perfettamente aderenti.


    Tutti i segreti per un innesto a gemma: Innesto a gemma: per finire

    Innesto a gemma: risultatiI risultati dell’innesto saranno visibili a partire dalla primavera successiva: se l’operazione sarà riuscita, infatti, la gemma diventerà un germoglio e sarà possibile procedere con le fasi finali del processo. Sarà infatti opportuno proseguire al taglio del portainnesto circa sette centimetri sopra il punto di giunzione. Questa parte potrà essere esportata in seguito, se non sopraggiungono complicazioni, dopo che sia passato almeno un mese. Le piante operate con innesto a gemma avranno caratteristiche tipiche sia del nesto che del portainnesto: il portainnesto, infatti, è in grado di trasmettere al nesto caratteri fisiologici e fenologici specifici, mentre il nesto manterrà proprie le caratteristiche estetiche. Questo metodo non è complicato, ma, se anche dovesse darvi problemi, non demordete! Sbagliando si impara e ci si perfeziona.


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